Teatro

La Terza Sinfonia di Gustav Mahler (secondo Neumeier) al Teatro La Fenice

La Terza Sinfonia di Gustav Mahler (secondo Neumeier) al Teatro La Fenice

La celebre coreografia di John Neumeier e l'Hamburg Ballet fanno ritorno a Venezia quarant'anni dopo

Credo vi siano poche istituzioni artistiche al mondo così strettamente correlate al loro fondatore, come lo sono l'Hamburg Ballet ed il coreografo americano John Neumeier. Fu nell'agosto del 1973 che il  regista August Everding – allora responsabile di scena della Staatsoper di Amburgo – offrì all'artista di Milwaukee, danzatore poco più che trentenne che sino ad allora aveva collaborato con il Frankfurt Ballet, il compito di dare maggiore dignità al corpo di ballo del suo teatro: un ensamble di standard non proprio eccelso lasciato per di più nel 1970 orfano di una guida per le dimissioni di Peter van Dyk, e all'epoca destinato prevalentemente ad integrare le produzioni liriche della Staatsoper. Insieme alla responsabilità tecnica del corpo di ballo, Neumeier accettava anche l'incarico più creativo di coreografo stabile, intervenendo all'occorrenza anche come solista. Il 30 settembre 1973 la nuova guida dell'Hamburg Ballett debuttava ufficialmente con uno spettacolo di repertorio che allineava Divertimento No. 15, Allegro Brillante, Désir, Jeu de cartes; si dovette tuttavia attendere il gennaio dell'anno seguente per vedere in scena la prima produzione di Neumeier, Romeo e Giulietta di Prokofiev danzata insieme a Marianne Krause, ed il marzo seguente per giudicare una coreografia pensata appositamente per Amburgo, Meyerbeer – Schumann, biografie dei due musicisti danzate da Max Midinet e François Klaus.
Bene: sono passati tanti anni, la collaborazione non si è mai interrotta, e nell'aprile del 2013 l'Hamburg Ballet e Neumeier hanno festeggiato i quarant'anni di vita insieme proprio con una ripresa di quella primissima produzione di Romeo e Giulietta. Quattro decenni e più di stretta collaborazione e di feconda intesa, durante i quali Neumeier portato la compagnia a livelli stratosferici e fama mondiale, dotandola di un repertorio amplissimo, ed alternando classico e nuove tendenze tramite la commissione di coreografie anche ad altri grandi maestri come Mats Ek, Jerome Robbins e Maurice Béjart, e di numerose nuove apposite composizioni. Un lunghissimo arco di tempo durante il quale ha fatto nascere la prestigiosa Hamburg Balletschule - fondata nel 1978, è tra le più accreditate accademie di danza europee e rifornisce regolarmente le file dell'Hamburg Ballett - ed ha naturalmente inventato per essa una serie di eccezionali coreografie, sempre accolte da vasti consensi. Coreografie che in taluni casi mostrano una predilezione per l'impresa, non certo facile, di portare sulla scena composizioni strumentali, sinfoniche, corali di largo respiro: sfida singolare accolta e risolta con la Passione secondo Matteo di Bach (1980), il Requiem di Mozart (1991), il Messia di Haendel (1999), l'Oratorio di Natale di Bach (affrontato in due parti, 2007 e 2013); e con una delle più sue fortunate e celebri creazioni, la monumentale Terza Sinfonia di Mahler presentata per la prima volta ad Amburgo nel giugno del 1975, e poco tempo dopo in Piazza San Marco a Venezia di fronte ad un pubblico entusiasta.
I quarant'anni da quella ormai mitica apparizione verranno ora celebrati nell’ambito del Festival «Lo spirito della musica di Venezia» edizione 2015, con una ripresa della Terza Sinfonia, ovviamente con i solisti ed il corpo di ballo dell’Hamburg Ballett, al Teatro La Fenice dal 15 al 17 luglio prossimo: tre date per un evento assolutamente da non perdere, se non si è mai avuta la possibilità di apprezzare prima dal vivo questa memorabile coreografia dell'artista americano.